Controbilancio, la minoranza: «Progetti falliti, verranno realizzati solo gli asfalti elettorali»

TERAMO – Assenza totale di programmazione politica e amministrativa, incremento ingiustificato di tasse e balzelli, fallimento dei progetti strategici. E’ questo il contro-bilancio della minoranza in Consiglio comunale, che stamattina ha tenuto una conferenza stampa nella sede del Pd per fare il punto sui risultati della Giunta Brucchi. A fare una sintesi è stato il consigliere Maurizio Verna, autore della tabella riassuntiva dal titolo emblematico “Dal 2010 al 2014…abbandoni, scomparse, riannunci e nuovi annunci”. «Il 2010 – afferma Manola Di Pasquale (Pd) doveva essere, a detta del sindaco, l’anno dei cantieri…Quali? Il 2011 l’anno delle manutenzioni, il 2013 quello della rivoluzione copernicana…Oltre agli annunci a cui poi non sono seguiti i fatti, ci sono due elementi particolarmente gravi: l’aumento indiscriminato delle tasse, compresa la Tia, che adesso secondo il sindaco dovrebbe diminuire, peccato che per 5 anni abbiamo pagato cifre altissime perché, per una precisa scelta politica, si è deciso di non fare la gara europea per il riaffidamento dei servizi, ora verrà espletata, perché altrimenti rischierebbero di andare in galera. Grave anche che il sindaco nei suoi tanti discorsi non abbia mai citato le piccole e medie imprese, gli artigiani, i commercianti, sicuramente penalizzati dalla tassazione locale». Prendendo in esame i progetti presentati dall’amministrazione dal 2010 ad oggi, come fa il centrosinistra nella sua tabella, si evince che ben poco è stato realizzato, in particolare, per quanto riguarda l’anno appena trascorso, vengono elencati i progetti falliti o mai realizzati: il Piano città, Pegasus, il centro riciclo, il piano parcheggi. «C’è da ritenere – afferma Maurizio Verna (Pd) che sarà così anche per i progetti riannunciati per il 2014, come la nuova proposta per il teatro, il taglio della Tia, il bando per l’ex manicomio, i collegamenti con le frazioni, il Castello della Monica, il recupero del teatro Romano, il regolamento per il mercato del sabato e i campi sintetici alla Cona e Acquaviva. Facendo un pronostico si può presumere che verranno realizzati solo i preannunciati asfalti elettorali, per un importo di 500 mila euro». Verna chiede anche le immediate dimissioni del Nucleo di valutazione sui dirigenti. A tornare ancora sulla questione dei dirigenti comunali è Gianguido D’Alberto (Pd) che punta il dito contro la mancanza di controlli, e sulla tardiva approvazione (a novembre) del piano esecutivo di gestione, che avrebbe permesso di giudicare i dirigenti attraverso gli obiettivi raggiunti. «Questa maggioranza – conclude D’Alberto – non è credibile: chiede sacrifici ai cittadini mentre aumenta le spese per la macchina amministrativa». Valdo Di Bonaventura (Città di Virtù) pone l’accento sul fallimento della Stu e sul Pru di via Piave «rischiamo di perdere i finanziamenti», sottolinea, e mette anche l’accento sull’emergenza abitativa, che si avrà con il trasferimento dei 96 residenti di via Longo nelle case dell’Ater, bloccando le graduatorie. «I prezzi del canone concordato – aggiunge – sono troppo alti per le famiglie in emergenza abitativa». Siriano Cordoni torna sulla cultura, e in particolare sul fallimento del piogetto del Polo scolastico, ma anche sulle scelte strategiche. «Il sindaco non può farsi dettare le priorità dal rettore dlel’Ateneo teramano, Luciano D’Amico, che ha dimostrato di avere delle ottime idee, ma che non può sostituirsi al primo cittadino, altrimenti…eleggiamo lui».Il riferimento è al progetto annunciato della realizzazione di una cabinovia che colleghi il centro della città a Colleparco e all’utilizzo in favore degli universitari della sala ipogea. Una questione, quella della cultura e della mancata programmazione, sottolineata anche da Alberto Melarangelo (Pd), che cita il Castello della Monica e il teatro romano, ma anche l’Ipogeo e il mancato protocollo d’intesa tra Asl e Comune sugli immobili di proprietà dell’azienda sanitaria. A chiudere gli interventi, il consigliere Sandro Santacroce, che mette in luce la scarsa programmazione in campo urbanistico «hanno delegato tutto ai Piani integrati, adesso i privati sono in crisi e infatti i progetti sono fermi».